Fu così che tutto ebbe inizio

Correva l’anno 1973. San Giuseppe, Saint Joseph, una parrocchia, un quartiere, un gruppo di sportivi appassionati di ciclismo.

Dall’ATTO COSTITUTIVO (2 Gennaio 1973): Art. 1: La società GRUPPO SPORTIVO ST. JOSEPH con sede in MONZA via XX Settembre n. 2 ha lo scopo di praticare e incrementare lo sport ciclistico promuovendo ogni forma agonistica e turistica di attività ciclistica.

Dal giornale CICLISMO D’ITALIA (19 Gennaio 1973): E’ nato un nuovo gruppo sportivo. Un pugno di appassionati si sono riuniti, facendo leva su una comune passione e hanno deciso di varare il G.S. St. Joseph. Si dedicherà all’attività cicloturistica e potrà contare sull’appassionata guida del Presidente Broggini, sull’esperienza di Nino Asnaghi che da 22 anni si occupa dello sport delle due ruote, sui consigli dell’eccellente Felice Galbiati e su tutti gli altri, con mansioni direttive o semplici appassionati.
Dal giornale IL CITTADINO (22 Gennaio 1973): E’ nato il Gruppo Sportivo S. Joseph. La presentazione è avvenuta domenica nel corso di una semplice cerimonia durante la quale sono state distribuite le tessere sociali. Gli scopi e finalità del nuovo sodalizio sono stati illustrati dal Presidente Broggini: “.. fare del turismo in bicicletta..”.


.....così 50 anni fa .nasceva la St. Joseph

Piccolo Giro di Lombardia

Fiore all’occhiello tra tutte le manifestazioni organizzate dalla società è certamente il Piccolo Giro di Lombardia giunto alla 25ma edizione nel 2001.
Fra tutte le edizioni, rimane indimenticabile la 17° ,quella del 1993, quando ben 935 ciclisti provenienti da ogni parte di Italia e dall’estero (Francia, Svizzera, Olanda...) presero parte alla manifestazione. Proprio loro, i partecipanti, sono i veri protagonisti di questa manifestazione che si svolge (o meglio si svolgeva) proprio sulle orme del prestigioso Giro di Lombardia dei professionisti. E’ sempre stata una grande festa, con la soddisfazione di ciascun partecipante di essere riuscito ad arrivare sino in fondo, superiore alla voglia di qualsiasi premio. Qualunque cosa si potesse desiderare in un percorso ciclistico il PGL era in grado di offrirlo: aspre salite, come il Ghisallo, discese verso Erba o Onno, panorami lacustri e della nostra bella Brianza e fatica, tanta fatica.

Purtroppo quella del 2001 fu anche l’ultima edizione. Problemi logistici, come la difficoltà evidente di far attraversare per 147 Km le strade che vanno da Monza a Bellagio la domenica, la crescente burocrazia che impone norme sempre più pesanti, ma soprattutto la progressiva riduzione del numero di partecipanti, sempre più attirati da altre manifestazioni con contenuti più agonistici, tipo gran fondo, hanno portato alla decisione di sospendere, per il momento, la manifestazione.

Donne e bicicletta: una rivoluzione rosa

Toste, resilienti e coraggiose. Questo è il ciclismo femminile, in un mondo di uomini e, fino a ieri, uno sport "per soli uomini".
Spesso però si dimenticano le pioniere che già alla fine dell'800 sfidavano un mondo patriarcale quale quello dell'epoca, salendo in sella e opponendosi alle convenzioni. Alfonsina Strada classe 1891, ha cambiato la storia del ciclismo femminile nel1924, quando gareggiò, circondata da uomini, al Giro d'Italia. Iscritta con uno pseudonimo, ovviamente scoperta, è stata squalificata ma è ugualmente e testardamente arrivata al traguardo.
Non sorprende che sia diventata un punto di riferimento e un simbolo di libertà per le donne del suo tempo. Tante altre eccezionali campionesse hanno raggiunto traguardi importantissimi e assolutamente paragonabili ai ciclisti uomini: tra le altre, Jeannie Longo nata nel 1958, ha avuto un palmarès di 12 titoli mondiali, quattro medaglie olimpiche, quasi 40 medaglie tra campionati del mondo e campionati francesi e tre partecipazioni a 3 Tour de France, tra molti altri premi. In ere più recenti Marianne Vos, Annemiek van Vleuten e le nostre fantastiche atlete Elisa Balsamo, Elisa Longo Borghini, Marta Cavalli, Marta Bastianelli, giusto per citarne alcune.

Ma il ciclismo rosa, che sia su strada, su pista, cicloturismo o in mountain bike, è un movimento silenzioso e inarrestabile di donne di tutte le età che, sebbene circondate da pregiudizi maschili e luoghi comuni, lottano e si allenano con caparbietà e determinazione.
Il piacere dello sport non ha colori, genere o orientamento e, sempre più spesso, le cicliste regalano, nei grandi giri e nelle varie corse, grandi emozioni, con un pubblico sempre più affezionato e presente a bordo strada.
Auguro alla St Joseph di avere tra le proprie fila sempre più presenze femminili.

Lettera di ringraziamento a tutta la Società, q tutti i Soci, 50 anni, mezzo secola di vita ST. IOSEPH

Questi 50 anni vanno ricordati come primo mezzo secolo di straordinarie storie di ciclismo. Molte persone hanno investito tempo e passione per far crescere questa Società e questo gruppo, impegnandosi nel trasmettere a diverse generazioni di giovani la passione per questo meraviglioso sport. E' sempre difficile definire il sentimento che lega un ciclista alla propria bicicletta, un amore quasi viscerale, il solo vederla davanti agli occhi spesso riesce a dare un colore a quelle giornate che sembrano prive di senso. Una missione sociale è stata fin dall inizio lo sviluppo e la condivisione della passione per il cicloturismo, con la creazione di un gruppo che è ancora oggi in aumento.
Questo mezzo secolo, fatto di molti chilometri percorsi e tante fatiche, racchiude la storia della Gs St Josep, Società longeva e con un numero di iscritti senza eguali, portatrice di solidi valori tra i quali la costante e la caparbietà di onorare tutti gli eventi. Un cinquantesimo davvero unico, ci ha portato a questo storico traguardo, con la tanta desiderata gioia di salire sul podio, in alcune circostanze, come tutti ci auguravamo.
E' stato, un cinquantesimo, ottenuto con duro e faticoso lavoro, da parte di tutti i nostri Presidenti, con grande impegno, sacrificio, pazienza e soprattutto grande spirito di squadra. La storia sociale è iniziata nel lontano 1973 dall'ideali un gruppo di amici, in un momento in cui pochi avrebbero scommesso su un percorso così lungo e ricco di successi. All'epoca gli obbiettivi erano: stabilità sociale, solida gestione e successi su tutte le nostre strade con un modello Sociale sostenibile e sempre focalizzato sui fondamentali del ciclismo.
La Società ha investito nei suoi soci "talenti indiscussi del ciclismo" e sulle loro personali qualità, con una leadership "dinamica, volonterosa, presente tanto da meritare riconoscimenti con uomini allenati o ispirati alle leggende del ciclismo. Con delicati e nuovi innesti, sono state gettate le fondamenta per futuri successi, momenti di gioia e stagioni vincenti. Mentre la Società continua imperterrita a guardare al futuro e e a vette sempre più alte è arrivato il momento di condividere con tutti i suoi Soci questo importante anniversario, ​sottolineando tre valori fondamentali: stessi traguardi, continuità d’intenti e solidità.